Cosa devo sapere prima di vendere o comprare azioni Crédit Agricole?
Il Crédit Agricole è uno dei gruppi bancari leader del mercato europeo che opera in diversi settori di attività tra cui, ovviamente, principalmente la retail bank ma anche le assicurazioni, la banca privata, il finanziamento e diversi servizi finanziari specifici. Ad oggi questo gruppo bancario gestisce ben 483 miliardi di depositi e 329 miliardi di prestiti. La sua attività si estende ovviamente principalmente in Francia ma si svolge anche in tutta l’Europa, in Asia e in Africa. La sua capitalizzazione borsistica è nell’ordine di 28.680 milioni di euro.
Per capire meglio cosa abbia segnato il gruppo bancario Crédit Agricole e influenzato l’evoluzione della quotazione delle sue azioni in Borsa è indispensabile immergersi nello storico recente di questa azienda. Abbiamo scelto di parlare prima di tutto delle grandi date che hanno segnato la sua storia finanziaria ed economica dall’inizio del XXI° secolo. Ecco quindi un breve riepilogo degli eventi che hanno avuto un’influenza sulla quotazione delle azioni Crédit Agricole nel corso degli ultimi anni.
È proprio nel XXI° secolo che il Crédit Agricole diversifica maggiormente le proprie attività. Nel 2003 acquista il gruppo Finaref e, al tempo stesso, vince un’offerta amicale sul Crédit Lyonnais. Grazie a queste operazioni, le attività di questi differenti poli vengono unite in un solo ed unico gruppo.
Nel 2004, il Crédit Agricole inizia un piano di sviluppo teso a conservare la propria posizione di leader delle casse regionali in particolare sul mercato delle grandi città sviluppando al tempo stesso la propria presenza sul piano internazionale. La rapida internalizzazione si rivelerà tuttavia pregiudizievole in occasione della crisi che inizierà qualche tempo dopo. Nel 2006 nasce la filiale di assicurazioni del Crédit Agricole scindendo Pacifica e Predica.
Come tutti i grandi marchi del settore bancario e finanziario, il Crédit Agricole subisce in pieno la crisi economica del 2007 con il blocco dei mercati di credito interbancario. Deve di conseguenza cedere le sue quote nella società Suze prima di lanciare un aumento di capitale di oltre 5,9 miliardi di euro e soddisfare così le regole di Basilea 2. Il gruppo cede inoltre più di 5 miliardi di attivi non strategici. In contemporanea, questa grande banca prende in prestito dallo stato al tasso dell’8% 11 miliardi di euro che saranno poi rimborsati nel 2009. Grazie a ciò, nel 2009 le azioni Crédit Agricole guadagnano il 40%.
Nel corso degli anni a seguire il gruppo registra dei risultati piuttosto deludenti con delle forti perdite e, in particolare, la vendita della sua filiale greca per un euro simbolico. Tra il costo elevato degli investimenti e il disimpegno di Crédit Agricole da alcune filiali estere come in Spagna, la banca si trova, nel 2013, nell’obbligo di annunciare l’iscrizione nei conti di 3,8 miliardi di deprezzamento e di costi, il che costituisce una perdita record. A inizio 2013 si separa infine dalla società BC Finance che viene ceduta a Creditec.
Nonostante le forti perdite causate dalla crisi finanziaria di inizio XXI° secolo, il Crédit Agricole propone nel 2014 una strategia incentrata sulla banca di prossimità, sulle assicurazioni e sul risparmio. Tuttavia, l’anno stesso, vende la sua filiale bulgara per 160 milioni di euro. Nel 2015 viene poi ceduto alle Caisses Coopératives Belges il 50% delle quote del gruppo nella banca belga Crelan SA.
Sempre nel 2015, in seguito a un cambiamento di direzione, il Crédit Agricole lancia un nuovo progetto finalizzato a semplificare la struttura del gruppo, considerata come troppo complessa dagli investitori.
Molti altri progetti e sviluppi futuri potranno essere utilizzati dai trader per mettere in opera delle strategie rialziste o ribassiste sulla quotazione di questo attivo.
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