Cosa devo sapere prima di investire nelle borse asiatiche?
Nella definizione di Borse asiatiche rientrano le piazze finanziarie di diversi paesi dell’Asia tra cui ovviamente la Cina, che è attualmente la seconda più grande potenza economica mondiale, ma non solo, ne fanno parte anche la Corea del Sud, il Giappone e Singapore, limitandosi ai paesi sviluppati. Da notare che medio ed estremo oriente rappresentano da soli oltre la metà della popolazione mondiale ed hanno quindi un peso economico rilevante.
Tuttavia, per gli investitori europei non è pratica corrente investire su questi mercati asiatici che gli risultano poco o per niente familiari. I media finanziari occidentali non trattano molto gli attivi di queste Borse e la distanza associata agli effetti dei cambi possono spaventare alcuni trader. Va però notato che nelle Borse asiatiche si trovano moltissimi titoli molto popolari e conosciuti come le azioni Alibaba, Nintendo e Toyota.
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I principali indici borsistici delle Borse asiatiche
Fare trading sulle Borse asiatiche corrisponde in realtà a fare trading sui grandi indici borsistici dell’Asia o sui valori che li compongono. Presentiamo qui più nel dettaglio due dei più grandi indici delle piazze finanziarie dell’Asia.
Il primo è il Nikkei 225 che, creato nel 1949, è l’indice di riferimento della Borsa di Tokyo nonché l'indice di riferimento del continente asiatico. È composto da 225 imprese in 35 settori di attività e viene calcolato con le stesse procedure utilizzate per il Dow Jones ovvero con una ponderazione delle quotazioni di Borsa dei valori che lo compongono. Dell’indice fanno parte tre settori principali, industria, beni di consumo ciclici e finanza, e comprende alcuni valori conosciuti a livello mondiale come Sony, Canon, Toyota, Nissan, Suzuki, SoftBank e Nomura. L’evoluzione del Nikkei 225 è stata fortemente positiva dagli anni ‘80 con un picco rialzista raggiunto nel 1989 a 38.957 punti quando l’economia giapponese era fiorente. Successivamente, il rimpatrio di capitali giapponesi provenienti dagli Stati Uniti ha esplodere la bolla causando un crollo del dollaro rispetto allo yen che ha pesato sull’economia nipponica e portando al crollo dell’indice. Da allora il paese si riprende lentamente ma costantemente dalla crisi e la quotazione dell’indice ha seguito un’evoluzione al rialzo dal 2003 pur subendo le conseguenze dell’esplosione della bolla Internet nel 2000 e la crisi dei subprime nel 2008.
Un altro indice asiatico da seguire con attenzione è l’Hang Seng Index, l’indice di riferimento della Borsa di Hong Kong creato nel 1969. Da notare che questa Borsa è strettamente correlata alla Borsa cinese per via delle loro relazioni storiche fin dagli anni ‘80. D’altra parte, vi vengono quotate molte imprese cinesi che vi beneficiano di condizioni di mercato che la piazza finanziaria di Shenzhen non può garantirgli. Anche questo indice è composto di valori conosciuti a livello mondiale come Alibaba, Geely, Tencent, Petrochina, CNOOC, Sinpoec, China Mobile China Unicom e ICBC. In termini storici, l’indice ha subito grosse perdite in occasione della crisi che ha colpito l'Asia del sud-est nel 1997. Anche la crisi dei subprime ha avuto un impatto negativo su questo indice che ha subito il più grande ribasso storico con meno 66,5% tra il 2007 e il 2008.
Quali sono gli orari per fare trading sulle Borse asiatiche?
Fare trading sulle Borse asiatiche dall’Europa richiede di conoscere bene gli orari di apertura delle differenti piazze finanziarie e di tener conto della differenza di fuso orario. Il trading in diretta richiede quindi di consultare i mercati durante la notte. Da notare che i mercati asiatici fanno una pausa a metà giornata tra le 12 e le 13 e la chiusura è anticipata rispetto alle altre piazze finanziarie tra cui la Borsa europea.
Per quanto riguarda la Borsa del Giappone, le quotazioni hanno luogo dalle 9 alle 11 e dalle 13 alle 15 che corrisponde in Europa ad un’apertura tra l’1 e le 7 del mattino.
Alla Borsa cinese e di Hong Kong le quotazioni avvengono tra le 9.30 e le 12 e tra le 13 e le 16, corrispondenti sul fuso orario europeo ad un’apertura dalle 2 alle 8 del mattino.
Quali sono i fattori che influenzano le Borse asiatiche?
Se si intende investire sulle Borse asiatiche bisogna ovviamente conoscere i fattori e gli elementi che ne influenzano l’evoluzione. Bisogna prestare un’attenzione particolare alle statistiche economiche che possono causare un’alta volatilità su una seduta dato che l’Asia è un vero e proprio crocevia dell’economia mondiale. Tra le statistiche di maggior impatto bisogna prendere in considerazione PIL, inflazione, indici manifatturieri e non manifatturieri e fiducia dei consumatori.
Va inoltre seguito il mercato dei cambi perché il Giappone, per esempio, è uno dei paesi che esportano maggiormente la propria produzione. Il valore dello yen rispetto alle altre valute è quindi un elemento che può avere una grande influenza in Borsa.
Per quanto riguarda la Cina, la situazione geopolitica e gli accordi commerciali con il resto del mondo sono degli indicatori da seguire con la massima attenzione.
Esiste anche una correlazione tra gli indici borsistici asiatici e quelli del resto del mondo che può essere utilizzata per speculare su questi valori. Dato che le Borse cinese e giapponese aprono qualche ora dopo la chiusura di Wall Street, il segnale inviato dalla Borsa statunitense ha spesso un’influenza diretta sulla tendenza delle Borse asiatiche all’apertura.
Come investire sulle grandi piazze finanziarie asiatiche?
Fare trading sugli indici delle borse asiatiche con i CFD
A questo punto ti starai chiedendo come puoi speculare e prendere posizione sui mercati azionari asiatici dall'Europa. Sebbene esistano alcuni rari investimenti in borsa offerti dalle banche che danno accesso a questi titoli, una delle soluzioni disponibili è quella di negoziare gli indici e le azioni asiatiche utilizzando i CFD offerti dai broker online.
Una volta creato un conto su una piattaforma di trading online, puoi assumere posizioni al rialzo o al ribasso su centinaia di titoli cinesi, giapponesi e di altri importanti paesi asiatici.
Una delle particolarità di queste piattaforme di trading è che offrono una serie di strumenti di supporto decisionale e strategico, oltre a strumenti di analisi con grafici innovativi e personalizzabili e feed di notizie mirati alla piazza finanziaria o agli asset asiatici in cui vuoi investire.
Investire negli indici borsistici asiatici con gli ETF
Investire negli indici azionari asiatici tramite gli ETF (Exchange Traded Funds) può offrire agli investitori un'esposizione diversificata a questa dinamica regione del mondo. Gli ETF generalmente seguono la performance di un indice specifico, consentendo agli investitori di beneficiare dei movimenti del mercato asiatico nel suo complesso o in settori specifici.
Ecco un esempio di tabella comparativa degli ETF asiatici:
ETF |
Indice sottostante |
Commissione di gestione |
Liquidità |
Esposizione geografica |
iShares MSCI Asia ex Japan ETF |
MSCI Asia ex Japan |
0,45% |
Alto |
Cina, Corea del Sud, Taiwan, India, ecc. |
Vanguard FTSE Asia ex Japan ETF |
FTSE Asia Pacific ex JP |
0,25% |
Medio |
Asia Pacifico (escluso Giappone) |
SPDR S&P China ETF |
S&P China BMI Index |
0,59% |
Alto |
Cina |